Domani è il grande giorno. Domani il nostro governo voterà se mettere un freno anticostituzionale alla rete Italiana. Per chi non lo sapesse di cosa stiamo parlando, consiglio di leggersi il post precedente.
Domani è il grande giorno. Domani il nostro governo voterà se mettere un freno anticostituzionale alla rete Italiana. Per chi non lo sapesse di cosa stiamo parlando, consiglio di leggersi il post precedente.
AGCOM (il garante delle communicazioni Italiano), vuole fare da censore per il web Italiano e non. Eccovi una sintesi presa dal sito www.valigiablu.it:
Secondo la delibera AGCOM, se il titolare dei diritti di un contenuto audiovisivo dovesse riscontrare una violazione di copyright su un qualunque sito (senza distinzione tra portali, banche dati, siti privati, blog, a scopo di lucro o meno) può chiederne la rimozione al gestore. Che, «se la richiesta apparisse fondata», avrebbe 48 ore di tempo dalla ricezione per adempiere. CINQUE GIORNI PER IL CONTRADDITTORIO. Se ciò non dovesse avvenire, il richiedente potrebbe, secondo la delibera ancora in bozza, rivolgersi all’Authority che «effettuerebbe una breve verifica in contraddittorio con le parti da concludere entro cinque giorni», comunicandone l’avvio al gestore del sito o del servizio di hosting. E in caso di esito negativo, l’Agcom potrebbe disporre la rimozione dei contenuti. Per i siti esteri, «in casi estremi e previo contraddittorio», è prevista «l’inibizione del nome del sito web», prosegue l’allegato B della delibera, «ovvero dell’indirizzo Ip, analogamente a quanto già avviene per i casi di offerta,
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